Chiude il Cuneo Montagna Festival

Grande successo per il ritorno del Festival della Montagna a Cuneo, non solo a livello di partecipazione, ma anche di dibattito. Quattro giorni intensi, che nemmeno la pioggia battente ha messo in crisi.

“Siamo davvero contenti - afferma la Sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero. - Volevamo che questa “edizione zero” segnasse un punto di partenza e così è stato. Ringrazio i cuneesi che hanno partecipato numerosi, a volte numerosissimi, agli eventi. Tutti noi ci portiamo a casa stimoli e idee su cui lavorare. Le nostre montagne hanno bisogno di immaginare un futuro che tenga conto dei cambiamenti in atto. Le parole degli ospiti, da Mario Tozzi a Cecilia Strada, da Javier Castillo a Denis Urubko, sono quelle da cui partire insieme”.

Con 35 eventi aperti al pubblico e una presenza media di 100 spettatori, il Festival della Montagna è stato uno degli eventi culturali più partecipati dell’anno a Cuneo.

“Avevamo un’esigenza forte - aggiunge Sara Tomatis, assessora con delega alla Metro Montagna del Comune di Cuneo - riempire di contenuto il sostantivo “metromontagna”. Sappiamo che dobbiamo far dialogare città e terre alte, ma non sapevamo bene come. Dal Festival, grazie alla partecipazione di Uncem, Cai, Comunità montane (provincia) e associazioni cuneesi che amano la montagna, le prime risposte sono arrivate. Il lavoro ora può iniziare davvero”.

Mentre in Emilia Romagna si consumava il dramma di un’alluvione disastrosa, il tema ambientale si è preso il centro della scena anche a Cuneo. In tutti gli eventi in programma, qualunque analisi locale non poteva prescindere dal quadro d’insieme. Parlare di montagna e di città senza guardare al cambiamento climatico era impossibile.

Grazie al Festival la montagna cuneese è tornata prepotentemente al centro del dibattito pubblico. Ha fatto scalpore, il giorno dell’inaugurazione, la firma del Patto della Mezzaluna da parte dei sindaci di Cuneo, Mondovì e Saluzzo, salutato con entusiasmo sui social anche dal presidente dell’Uncem, Marco Bussone.

Nasce così un protocollo comune per iniziare a lavorare insieme sui problemi che attanagliano le valli. C’è un anno di tempo ora per dare gambe alle idee nate al Festival. Il festival non si conclude, oltre a ri programmare gli eventi saltati causa maltempo, terremo viva anche attraverso la programmazione culturale delle montagne il dibattito continuando la strada di dialoghi metro montani perché quello che risulta evidente è la necessità di continuare un dialogo, a tutti i livelli,

L’appuntamento con la nuova edizione è per il prossimo maggio.

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